È importante specificare in dettaglio, perché, nel settore, esistono almeno altri due contratti collettivi nazionali di una certa rilevanza, tra l’altro recentemente sottoscritti:
- il CCNL per i dipendenti e soci delle cooperative sociali, delle cooperative ed associazioni non lucrative esercenti attività nel settore socio-sanitario, assistenziale-educativo e di inserimento lavorativo e più in generale per tutti i servizi del terzo settore, firmato da Unione Nazionale Cooperative Italiane (UNCI), Cisal e Cisal Terziario, con decorrenza 1/7/2016-30/6/2019;
- il CCNL per le lavoratrici e i lavoratori delle cooperative del settore socio-sanitario, umanitario, assistenziale-educativo e di inserimento lavorativo, in vigore dal 1/1/2017 al 31/12/2019 tra Un.I.Coop e Ugl Sanità Nazionale.
Ci sono poi altri contratti collettivi in qualche modo applicabili nel comparto, tanto è vero che nella stessa piattaforma sindacale di rinnovo del CCNL Cooperative Sociali, presentata il 22 luglio 2016, le organizzazioni sindacali, tra l’altro, “ritengono non più rinviabile un’evoluzione di un modello contrattuale che garantisca tutele e diritti, qualità delle prestazioni e omogeneità salariale tra i diversi contratti del comparto. Il progressivo avvicinamento dei tabellari e degli istituti normativi, condotto in modo lineare e coerente nelle stagioni contrattuali precedenti, ha certamente ridotto le distanze fra i vari CCNL sottoscritti dalle scriventi organizzazioni sindacali che regolamentano il settore sociosanitario e assistenziale, ma sussistono ancora forti differenze, sia sul piano economico che ...