Come già vissuto con l’implementazione della fattura PA la partenza è caratterizzata da dubbi e quesiti che nascono spontanei dalla rete e che trovano risposte puntuali nei meccanismi che informano il sistema di interscambio. È pur vero che l’Agenzia delle Entrate negli ultimi mesi, per andare incontro agli operatori ha introdotto nuove funzionalità che saranno pienamente operative solo da fine maggio.
Proprio su questi temi è subito importante evidenziare che è necessario, ancor prima di sperimentare sul web, seguire con attenzione le istruzioni formulate nelle specifiche tecniche allegate al provvedimento 89757/2018, che distinguono puntualmente le diverse condizioni in cui possono trovarsi i contribuenti.
L’Abilitazione del canale di trasmissione
Il primo passo da fare è l’abilitazione del canale di trasmissione. In alternativa il dialogo con lo SdI può essere:
- la posta elettronica certificata (PEC), un canale web fruibile attraverso il servizio “fatture e corrispettivi”;
- un sistema di cooperazione amministrativa (servizio SdICoop) e un servizio di trasmissione dati tra terminali interconnessi (servizio SdIFtp).
Per ognuno di questi canali esiste una procedura di collegamento ovvero di accreditamento.
Una delle domande più continue riguarda il problema di come ottenere il codice identificativo dallo SdI e come si dialogherà con lo stesso tramite un intermediario. Parlando di codice identificativo è chiaro che si parla di uno dei servizi (SdICoop e SdIFtp) per i quali è necessario un vero e proprio accreditamento al sistema. Il dubbio che si pone è che cosa succede se al canale per le singole società di un gruppo si accredita un intermediario. In questo caso il codice identificativo viene attribuito all’intermediario e può essere abilitato per più posizioni (fino a 100). Pertanto a fronte di un unico codice identificativo si avrà a disposizione un accesso distinto per ogni impresa.
Inoltre ci si chiede se la capogruppo può ...