Anche gli avvocati, devono adeguarsi alle nuove norme sul trattamento dei dati personali che da domani saranno pienamente operative in tutta l’Unione Europea, indipendentemente dalla dimensione, dall’organizzazione e dal settore di attività in cui praticano.
Nel contesto della propria professione, peraltro, l’avvocato si trova a trattare non solo dati personali ordinari, come possono essere anagrafiche, indirizzi postali, email, targhe di autoveicoli, ma anche dati particolarmente delicati, quali dati giudiziari dei clienti, di terzi, dati di natura sanitaria, dati relativi all’etnia, ad opinioni religiose, filosofiche, politiche, orientamento sessuale, dati di minori, a volte anche dati biometrici o genetici. Il rapporto che lega l’avvocato al suo cliente è intimamente connesso alla fiducia che quest’ultimo ripone nel difensore e si estrinseca nella sottoscrizione del mandato. La riservatezza che l’avvocato deve garantire rispetto ai dati trattati non è una novità per il legale, essa infatti costruisce le proprie radici da sempre sull’obbligo del segreto professionale che incombe sul professionista e sul più generale rispetto degli obblighi deontologici. Tuttavia, con l’avvento delle tecnologie e l’utilizzo dei canali mediatici come la rete, la posta elettronica, le applicazioni, smartphone, tablet, l’obbligo del segreto professionale non è più sufficiente, l’avvocato infatti non è oggi in grado, come una volta quando tutto restava tra le mura del proprio studio legale, di mantenere sotto il proprio stretto controllo le varie categorie di dati personali da lui trattati, siano essi anagrafiche dei clienti o dati sensibili, così anche il legale, al pari degli altri operatori, trattando dati personali, anche di natura sensibile, non può restare estraneo alle norme in materia di trattamento dati personali e come già accaduto in passato con l’entrata in vigore del Codice Privacy, oggi con l’avvento delle nuove regole europee in materia di privacy, anche lui è destinatario di tali norme ed è pertanto tenuto ...
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GDPR anche per gli studi legali. Il CNF pubblica la guida per l'adeguamento alle norme sulla privacy dedicata agli avvocati
giovedì, 24 maggio 2018
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Il Consiglio Nazionale Forense ha pubblicato una guida pratica sull'adeguamento al GDPR degli studi legali, fornendo validi consigli per rendere conforme il proprio studio alle nuove norme europee in materia di trattamento dei dati personali. La guida descrive le principali novità previste dal GDPR, soffermandosi sul principio dell'accountability e sulla necessaria minimizzazione dei dati, chiarendo nel dettaglio come l'avvocato deve intervenire nei confronti dei propri collaboratori, dei colleghi e dei clienti e come implementare le giuste misure di sicurezza nel rispetto degli obblighi previsti dalle nuove regole.