Vuoi aumentare la tua visibilità e raggiungere un maggior numero di potenziali clienti? Apri un sito internet! L'apertura di un portale web può essere effettuata avvalendosi del servizio di soggetti terzi o in autonomia, in quest'ultimo caso sono richieste un minimo di conoscenze informatiche e del tempo per seguire tutte le fasi antecedenti alla pubblicazione online del proprio sito.
Si parte, inanzitutto, con il sostenimento di una serie di costi di realizzazione: trattasi, ad esempio, dell'acquisto dello spazio web con la sottoscrizione di un contratto di fornitura con un Internet Service Provider e della registrazione di un dominio, ossia del proprio nome unico e distintivo su internet (ad es. www.consulenza.it). Tra i costi di realizzazione rientrano, inoltre, i costi di progettazione, di sviluppo del sito internet oltre ai costi sostenuti per l'addestramento del personale che sarà dedicato alla gestione del sito (nel caso in cui tali attività saranno gestite all'interno dell'impresa).
In seguito all'apertura del sito, potranno essere sostenuti ulteriori costi per l'aggiornamento, la manutenzione e l'eventuale ampliamento del sito: tali voci di spesa rientrano, invece, tra i costi di gestione del sito web.
Trattamento contabile e fiscale dei costi sostenuti
Partiamo da un dato. Il codice civile e gli OIC non stabiliscono disposizioni specifiche per la contabilizzazione e l'iscrizione in bilancio dei costi sostenuti per la realizzazione di un sito web; allo stesso modo, anche il Tuir non prevede disposizioni ad hoc che regolino la deducibilità di tali voci di spesa. Pertanto, ai fini della corretta imputazione del costo e del conseguente trattamento fiscale è necessario stabilire le finalità del sito professionale o aziendale.
Possiamo distinguere 3 differenti tipologie di siti web:
- sito "vetrina" volto ad incrementare il prestigio, l'immagine dell'azienda
- sito "pubblicitario" volto a promuovere e proporre i prodotti offerti dalla società
- sito "e-commerce" volto alla ...