La corresponsione di premi di risultato a favore dei lavoratori rappresenta, anche se non ricorrente, elemento della retribuzione imponibile ai fini contributivi, previdenziali ed assistenziali ed inoltre concorre a determinare il reddito di lavoro dipendente con conseguente assoggettamento ad imposta sul reddito delle persone fisiche e relative addizionali regionali e comunali. Al fine di ridurre il cuneo fiscale dal 2016, il legislatore interviene introducendo degli incentivi che, se erogati a determinate condizioni, consentono la riduzione del carico fiscale. Dal 2017 i premi di produttività detassabili possono essere interessati da decontribuzione aziendale.
Normativa di riferimento
La legge n. 208/2015 (Legge di Stabilità 2016) ai commi da 182 a 189 dell’art. 1 reintroduce dal 2016 in maniera stabile la detassazione dei premi di risultato nel settore privato;
- il D.M. 25 marzo 2016 rende definitivamente operativa a regime la detassazione;
- l’art. 55 del D.L. n. 50/2017 riscrive l’art. 1, comma 189, della legge n. 208/2015 introducendo la possibilità di portare a decontribuzione i premi di produttività che sono detassabili, testo in vigore dal 24 aprile 2017.
Il premio di produzione
La corresponsione di premi di risultato ai lavoratori costituisce una forma variabile di retribuzione sulla quale le organizzazioni sindacali datoriali e dei lavoratori, ma anche i datori di lavoro, puntano per consentire un incremento dei trattamenti economici dei lavoratori sulla base dei risultati aziendali e nel contempo ottenere una maggiore produttività del lavoro.
Beneficiari
Datori di lavoro
Tutti i datori di lavoro privato che abbiano depositato i contratti collettivi aziendali o territoriali presso l’ispettorato del lavoro con le modalità telematiche. Sono escluse le P.A.
Lavoratori
Titolari di reddito di lavoro dipendente ...