Premessa
In generale, i contratti di locazione hanno molte variabili: possono essere a canone libero o a canone concordato, avere durata breve o pluriennale, essere a destinazione commerciale o ad uso abitativo, transitori, per studenti, essere tassati nella dichiarazione dei redditi ai fini IRPEF o con imposta sostitutiva tramite cedolare secca.
Inoltre, sono previste agevolazioni e detrazioni sia per gli inquilini che per i proprietari.
Da ultimo, causa emergenza COVID 19, sono state adottate alcune novità in tema di locazioni, come per esempio per i canoni non riscossi, nonché la possibilità di presentare domande per il riconoscimento del contributo a fondo perduto per la riduzione dell’importo del canone di locazione.
In merito al contesto normativo nazionale, si evidenzia che con il D. L. 24 aprile 2017, n. 50, convertito, con modificazioni, dalla legge 21 giugno 2017, n. 96, il legislatore ha disciplinato il regime fiscale delle locazioni brevi, ossia di quei contratti di locazione di immobili ad uso abitativo di durata non superiore a trenta giorni stipulati da persone fisiche al di fuori dell’attività d’impresa.
È opportuno precisare che non si tratta di una sovrapposizione di disposizioni con quelle regionali in materia di turismo.
D’altronde non sarebbe neppure possibile vista la competenza legislativa residuale delle Regioni in materia di turismo ai sensi dell’art. 117, comma 4, Cost.
La locazione breve, infatti, non assume alcun carattere dell’attività ricettiva né coincide con la definizione di locazione turistica.
Tale soluzione, tuttavia, ha trovato ampia diffusione in ambito turistico grazie alla sua semplicità di applicazione ai fini fiscali: una cedolare secca del 21% sostitutiva dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e delle relative addizionali.
Regime delle locazioni brevi
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