Diciamo subito che, come riportato nel sito del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, per il FNC sono stati stanziati 730 milioni di euro del Programma Nazionale “Giovani, donne e lavoro”, cofinanziato dal FSE+, a cui potranno essere aggiunte risorse del Programma Operativo Complementare “Sistemi di politiche attive per l’occupazione”, dei programmi operativi nazionali e regionali di FSE+ oltre che, per finalità specifiche, del fondo per la formazione e il sostegno al reddito previsto dalla legge Biagi (D.Lgs n. 276/2003).
Le somme stanziate serviranno per finanziare in parte il costo orario dei lavoratori impegnati in percorsi formativi e dei disoccupati già preselezionati dall’azienda per la successiva assunzione.
Come si ricorderà, il FNC, istituito dall’articolo 88 del decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modifiche dalla legge n.77 del 17 luglio 2020, è finalizzato ad accompagnare i processi di transizione digitale ed ecologica dei datori di lavoro, nonché a favorire nuova occupazione, attraverso il riconoscimento di un contributo al costo del lavoro dei soggetti coinvolti in percorsi formativi di accrescimento delle competenze negli ambiti sopra indicati.
Le risorse stanziate sono inizialmente ripartite tra le seguenti tipologie di intervento:
- sistemi formativi 25%;
- filiere formative 25%;
- singoli datori di lavoro 50%.
In ragione dell’andamento degli impegni e della spesa, tale ripartizione potrà essere oggetto di rimodulazione attraverso uno specifico decreto direttoriale.
Per “sistemi formativi” si intendono sistemi o gruppi di imprese caratterizzati dalla presenza di grandi datori di lavoro di riferimento, cosiddetti “Big Player”. Operativamente, il progetto formativo deve coinvolgere almeno una Big Player in qualità di capofila del sistema formativo classificata grande impresa secondo la definizione ai sensi della Direttiva UE 2023/2775 in vigore dal l° gennaio 2024. ...